I servizi CEMAD raccontati dai nostri Medici
Prof. Franco Scaldaferri, Direttore UOS MICI, UOC Medicina Interna e Gastroenterologia, Fondazione Gemelli IRCCS
L’unità delle malattie infiammatorie croniche intestinali che dirigo al CEMAD ha oggi diversi anni di vita. In questi anni abbiamo focalizzato la nostra attenzione su alcuni aspetti importanti, all’insegna della condivisione, della multidisciplinarietà e del colloquio costante tra le varie figure che vi lavorano.
Malattie infiammatorie croniche intestinali: il percorso CEMAD
Il fondamento più forte di questa unità è il percorso clinico assistenziale dei pazienti affetti da malattie infiammatorie, ovvero un percorso standardizzato che ha come obiettivo quello di portare a termine quello che ci si pone come obiettivo di cura fondamentale per il paziente: questo obiettivo può essere il farmaco, il farmaco sperimentale, oppure la chirurgia.
Questo percorso clinico assistenziale si attua grazie anche alla figura del “care manager”, figure infermieristiche di cui siamo molto orgogliosi, che potremmo definire i “custodi” del percorso clinico assistenziale. Infatti, seguono i pazienti più complessi e la loro attività è misurata proprio sulla capacità di presa in carico e di portare a termine gli obiettivi per questi pazienti.
Insieme alla figura dei care manager, abbiamo i referenti di ogni singola subunità all’interno della unità delle malattie infiammatorie croniche intestinali. La subunità dei trial, ad esempio; quella della ricerca traslazionale, che svolge un ruolo importante qui al CEMAD; la subunità della telemedicina, importantissima novità introdotta in parte dopo il COVID e con il COVID, che ad oggi è sicuramente un altro dei pilastri fondamentali del nostro Centro.
Abbiamo poi la subunità del trattamento endoscopico – sempre tagliato su misura per i nostri pazienti; la subunità della multidisciplinarietà, che integra l’approccio psicologico e nutrizionale, e che permette un continuo scambio con altre specialità come ad esempio la dermatologia, la reumatologia, la chirurgia, le malattie infettive, la ginecologia, tutto ciò che di volta in volta può essere necessario per il percorso clinico assistenziale dei nostri pazienti.
Abbiamo da poco introdotto anche il concetto di paziente complesso e istituito l’ambulatorio della complessità, ovvero l’ambulatorio dedicato a quei casi “straordinari” che necessitano della maggiore seniority tra le risorse a disposizione nel nostro Centro.
Una squadra al servizio del paziente
Parte integrante di questo percorso sono i cosiddetti “meeting multidisciplinari”, alla base del nostro approccio, che non è centrato sul singolo medico ma sulla squadra. L’ambulatorio MICI è proprio una unità di squadra: certamente, ogni medico è responsabile di quello che dice, delle sue azioni, del suo tempo con il paziente, ed è ovviamente protagonista con quel paziente nel corso della visita. Ma siamo un team, una squadra e abbiamo dei momenti collegiali di gestione. Ci mostriamo come equipe e questo per molti pazienti è considerato una sorta di limite, spesso ci sentiamo dire “ma io non vedo lo stesso medico, non vedo sempre la stessa faccia”.
Se ne possono vedere dieci di medici, o anche di più, ma tutti questi medici condividono il percorso clinico assistenziale e condividono anche le storie dei pazienti più complessi, in cui abbiamo bisogno di mettere a fuoco quale deve essere la strategia comune da utilizzare nella gestione. E non lo facciamo solo tra medici, lo facciamo anche con altri specialisti, se necessario. Reumatologo, dermatologo, ma anche chirurgo, radiologo, e altri, nel caso di pazienti che hanno necessità di essere presi in carico a 360 °.
Percorsi clinico assistenziali e risultati misurabili: il Joint Commission International
Concluderei sottolineando che un percorso che si rispetta deve essere un percorso i cui numeri sono visibili e sono in qualche maniera misurabili: non per mostrarli, ma per coordinarli al meglio.
Per questo, i percorsi clinico assistenziali come il nostro sono monitorati dalla cosiddetta Joint Commission International, ovvero un sistema di controllo che ci permette, ogni anno, di verificare eventuali ritardi oppure miglioramenti rispetto all’attesa. E’ questo che vogliamo fare: migliorarci ogni anno è fondamentale per raggiungere sempre nuovi risultati.
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