Sappiamo come l’informazione nel campo della Salute sia in grado di “fare la differenza”. La rubrica “A proposito di Salute” di RTL 102,5 ospita un appuntamento fisso con gli specialisti del Policlinico Gemelli e recentemente ha proposto un importante approfondimento in tema di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. Eccolo nella sua versione integrale.
Le più importanti Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono la Malattia di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa. Vediamo cosa sono, come si riconoscono e, soprattutto, come si trattano al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, dove è stato attivato un percorso clinico dedicato, insieme al Prof. Franco Scaldaferri, Direttore dell’Unità di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.
RTL Professor Scaldaferri, oggi con lei parliamo di un percorso attivo al Policlinico Gemelli che assiste le persone con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: vogliamo ricordare di che tipo di patologie stiamo parlando?
Prof. Franco Scaldaferri: “Si tratta di due forme maggiori, Morbo di Crohn e Colite Ulcerosa, che in maniera differente possono creare problemi di infiammazione nel tratto digestivo. Al colon nella Colite Ulcerosa, a tutto l’intestino – in maniera segmentaria si dice – o anche a tutto il colon a seconda dei casi, nel Crohn”.
RTL Quali sono i soggetti a rischio?
FS “C’è da dire che queste malattie – che anni fa interessavano solamente i paesi sviluppati del nord Europa e del nord America – adesso sono malattie la cui incidenza è esplosa in tutto il mondo, anche nei paesi in via di sviluppo.
Se da un lato si contano due fondamentali gruppi di pazienti, i giovani e gli adulti (due picchi si dice in gergo) recentemente queste malattie possono interessare anche gli anziani. Un po’ tutte le età sono bersaglio di queste malattie, con una prevalenza, cioè numero di pazienti e casi, che aumenta e aumenterà ancora nei prossimi anni”.
RTL Lei ci stava facendo un po’ l’identikit del paziente tipo, ma la distribuzione tra i due sessi è equilibrata?
FS “Ci possono essere delle differenze tra uomini e donna ma io non credo sia questo il vero argomento di ricerca: le patologie intestinali in genere prediligono le donne, ci possono essere ripeto delle differenze a seconda dei picchi di cui parliamo ma il problema è “pensare” le malattie infiammatorie dietro sintomi classici quali quelli del mal di pancia, della diarrea, del sangue nelle feci per la colite ulcerosa o anche per sintomi assolutamente atipici nel caso della malattia di Chron, che vanno dal malassorbimento a non veri e propri disturbi intestinali ma extra intestinali. L’intestino può parlare di sé anche attraverso altri organi.”
RTL Ci vuole descrivere i campanelli di allarme? quali e con quale frequenza, quando dobbiamo preoccuparci e cosa dobbiamo fare?
FS “Le due forme estreme di malattie infiammatorie, Crohn e Colite hanno due modi di presentarsi molto diversi: non c’è colite ulcerosa senza diarrea e senza sangue. Quindi ogni qualvolta ci troviamo di fronte a una diarrea cronica – che significa che dura almeno 2-4 settimane – a seconda dei casi; questa ovviamente è ben diversa da una diarrea cronica di 3/4 scariche al giorno per un mese, rispetto alle forme iper acute che portano il paziente ad andare 15 volte al bagno nel giro di poco tempo; quindi per la colite ulcerosa diarrea e sangue.”
La Malattia di Crohn può essere molto più subdola, dare calo ponderale, dare anemia, dolori articolari, gonfiore, meteorismo. Può dare afte orali, cose ripeto che può dare anche la colite ulcerosa. Può dare manifestazioni cutanee, ad esempio, e non essere necessariamente correlabile, al primo impatto, all’intestino.
Può dare addirittura occlusioni intestinali, l’opposto della diarrea, ma può dare anche diarrea come la dà la colite ulcerosa. Diciamo che è una malattia più capricciosa rispetto alla colite ulcerosa.”
RTL Professore, da quello che ci ha anticipato credo si possa dire che non è facile arrivare a una diagnosi visti i tanti sintomi…
FS La diagnosi è clinica, questo vuol dire che la responsabilità ultima di dire “lei è affetto da malattia di Crohn o da Colite ulcerosa” o da forme delle cosiddette coliti indeterminate, in inglese IBD (Inflammatory Bowel Disease) è del medico gastroenterologo che deve fare una sintesi su diversi esami eseguiti per questa diagnosi.
La famosa colonscopia, non è detto sia l’esame più importante per fare questa diagnosi: per esempio malattie di Crohn lontane dal colon non si diagnosticano con la colonscopia ma magari con una gastroscopia o con una video capsula, con una Risonanza magnetica o una TAC.
Gli esami che si possono fare per queste malattie sono tanti: alcuni sono semplici, la calprotectina fecale. Un marcatore che si usa sulle feci e quando è elevata può suggerire una diagnosi di infiammazione intestinale e in particolare anche di colite ulcerosa o malattia di Crohn.
Insieme a queste, il medico si orienterà su altri esami diagnostici: la endoscopia, la ecografia. Ecco, anche questa è molto importante: la ecografia è una tecnica molto diffusa usata dai gastroenterologi e dagli internisti perché può vedere bene anche il nostro intestino. Quindi, l’ecografia delle anse intestinali, oppure la risonanza, anche la TAC, le cosiddette entero risonanze o entero TAC insieme ovviamente ad esami del sangue.
Recentemente noi al Policlinico Gemelli facciamo lo studio del microbiota intestinale che è più innovativo, più futuristico per le diagnosi e il follow up di queste patologie ma che anch’esso rappresenta un marcatore potenziale per la diagnosi o per il sospetto di una malattia infiammatoria.”
RTL Professore, prima di parlare del percorso clinico destinato a questi pazienti dal Policlinico Gemelli, c’è una domanda al nostro numero dedicato agli ascoltatori. C’è chi le chiede “l’alimentazione gioca un ruolo all’interno di queste patologie”?
FS “Importantissimo, assolutamente importantissimo. Non è un caso che le malattie infiammatorie siano prevalentemente nate in contesti in cui l’alimentazione non è curata come la nostra alimentazione mediterranea. Certamente gli studi hanno mostrato l’importanza dell’esposizione a una dieta equilibrata come fattore protettivo per lo sviluppo di queste malattie.
Studi più recenti ci fanno vedere come alimentazioni curate possano essere addirittura terapia per le malattie infiammatorie croniche intestinali. Altri aspetti importanti dell’alimentazione, come conservanti, eccipienti vari, emulsificanti sono tutti additivi alimentari che possono andare a minare la salute dell’intestino. Hanno infatti la capacità di interferire sulla relazione positiva tra intestino e microbiota intestinale.
Quando c’è qualcosa di sbagliato presente negli alimenti eccessivamente raffinati, il nostro sistema immunitario impazzisce e queste malattie possono presentarsi. C’è anche da dire che i nostri lavori scientifici e ricerche varie dicono che la nostra dieta mediterranea in verità è da raccomandare, sia per i pazienti sia per prevenire lo sviluppo di queste malattie. Il discorso sulla dieta è vasto, interessante e tanta ricerca si dovrà ancora fare in questo ambito importante.”
RTL Dedichiamo ora spazio al Percorso Clinico Assistenziale (PCA) del Policlinico Gemelli di Roma…
FS “Recentemente abbiamo ristrutturato il nostro percorso ed è un percorso aperto del Sistema Sanitario Nazionale per i pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali e che con sforzo, dedizione e volontà vuole aprirsi a pazienti che hanno bisogno di nuove cure, di cure innovative, di trial sperimentali; quindi, di ricerca per terapie innovative o che hanno bisogno di essere gestiti con la multidisciplinarità. Quindi con l’approccio a 360° alla persona: questo tipo di medicina non si può fare se non con la medicina di gruppo.
Ecco quando un Centro è grande come il Policlinico Gemelli è difficile essere l’unico medico per tutti i pazienti, non ce la facciamo, dobbiamo imparare a collaborare. E nella medicina di gruppo, di collaborazione, hanno un ruolo cardine gli infermieri che al Policlinico Gemelli si chiamano IBD Care Manager, ovvero gli infermieri dedicati al percorso di cura delle malattie infiammatorie. Cioè quel personale del gruppo della medicina che ha come interesse principale garantire il percorso di cura ottimale al paziente che ha bisogno di maggiori attenzioni, per esempio (…)
Gli IBD Care Manager, sono quell’aiuto importante, quella mano che rassicura, quella carezza altamente specializzata di un personale con laurea specialistica, masterizzati in comprensione e conoscenza delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, supportano il medico e gli altri specialisti per garantire percorsi di qualità ai pazienti affetti da Crohn, Colite Ulcerosa e non solo
RTL Professore, davvero molto bello aver ricordato queste figure importantissime che ringraziamo e salutiamo insieme a lei per il lavoro che fate. Ma come si fa poi ad accedere a questo percorso specifico al Policlinico Gemelli, possono accedervi tutti?
FS “Assolutamente sì. È ovvio che noi siamo uno dei tanti centri grandi e dedicati allo studio delle malattie infiammatorie con i criteri che ben si conoscono. Da un lato c’è la possibilità di accedere attraverso il servizio di Gastroenterologia, regolato con le regole del CUP ma al PCA per le malattie infiammatorie si accede anche con in maniera dedicata, perché avendo i cosiddetti percorsi sanitari e il percorso clinico di queste malattie, chi è affetto da malattie infiammatorie può chiedere di essere preso in carico con una mail e una richiesta del medico di famiglia, con una linea telefonica dedicata. Tutte queste informazioni sono sul sito del Gemelli e sul sito del CEMAD. L’ambulatorio IBD è parte integrante del CEMAD, il CEntro per le Malattie dell’Apparato Digerente, che è un pezzo di cuore del Policlinico Gemelli.”