Con il 2026 ormai alle porte, pochi giorni per l’appuntamento con la IBD Masterclass 2026 dal titolo “Nuove strategie clinico-terapeutiche”, in programma il 19 gennaio presso il Courtyard Rome Central Park a Roma.
L’evento si rivolge al Medico (Chirurgia Generale, Gastroenterologia, malattie Metaboliche e Diabetologia, Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza, Medicina Interna, Scienze dell’alimentazione e dietetica, Medicina generale). Di alto, profilo speaker e moderatori: Calabrese, Fiorino, Gasbarrini, Macaluso, Privitera, Danese, Cassetta, Pagnini, Lopetuso, Laterza, Pugliese, Coppola, Puca, Di Vincenzo, Del Gaudio, Balestrieri, Festa, con Scaldaferri e Sofo Responsabili Scientifici del Corso.
Il programma ha un chiaro razionale scientifico “Le IBD sono al centro di una profonda evoluzione, dalla cura alla prevenzione e dalla medicina di precisione alla gestione integrata. Il programma esplora le nuove frontiere terapeutiche, il passaggio ai biologici e le prospettive della medicina personalizzata. Attraverso letture e casi clinici interattivi, si favorisce il confronto su strategie di trattamento innovative personalizzate.”
Abbiamo chiesto una introduzione all’iniziativa, ai suoi topics e ai suoi obiettivi, al Prof. Franco Scaldaferri (Direttore UOS Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD UNIT Fondazione Gemelli).
D “Quello di gennaio è un appuntamento ricorrente per il mondo medico e scientifico attivo in tema di MICI/IBD. Quali i focal points del 2026?”
Scaldaferri “Da quest’anno, più che in passato, ci poniamo l’obiettivo di capire come tradurre l’enorme evoluzione scientifica/farmacologica in scelte cliniche concrete e sostenibili. Il 2026 segna una fase di maturità della terapia delle IBD: abbiamo nuovi farmaci, nuovi target e nuove strategie, ma soprattutto nuove domande. Quando intensificare, come personalizzare realmente il percorso terapeutico, quali sequenze di scelte terapeutiche sono le migliori. I focal points saranno quindi la stratificazione del rischio, l’uso ragionato dei biologici e small molecules e l’integrazione tra approccio farmacologico, clinico e organizzativo.”
D “Dopo aver approfondito il ruolo della chirurgia nella terapia dell’IBD negli appuntamenti precedenti, quest’anno il grande tema è l’approccio medico, internistico. Corretto?”
Scaldaferri “Assolutamente sì. La chirurgia resta un pilastro fondamentale nella storia naturale delle IBD, ma oggi il vero snodo è l’approccio medico-internistico precoce e integrato. L’obiettivo non è più solo controllare l’attività di malattia, ma modificare la storia della patologia, prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente nel lungo termine. Questo richiede una visione sistemica: gestione delle comorbidità, attenzione agli aspetti nutrizionali, metabolici e funzionali, e un dialogo costante tra specialisti.”
D “Grande suggestione già dal titolo “Curare l’intestino, ricomporre la persona: il linguaggio spezzato dell’asse entero-limbico” la lettura del Prof. Gasbarrini. La cura della persona nella sua interezza è al centro dell’approccio attuale alle IBD?”
Scaldaferri “È un tema centrale e non più rinviabile. Le IBD non sono solo malattie dell’intestino, ma condizioni sistemiche che coinvolgono la sfera emotiva, cognitiva e relazionale del paziente. Oggi sappiamo che asse intestino-cervello, infiammazione cronica e percezione dei sintomi sono profondamente interconnessi. Curare l’intestino senza prendersi cura della persona significa ottenere risultati parziali. La sfida attuale è ricomporre questa frammentazione, adottando un modello di cura realmente multidimensionale e centrato sul paziente.”
Programma completo e informazioni per la partecipazione, vai al link sottostante
MasterClass IBD 2026_programma_Loghi



