I servizi CEMAD raccontati dai nostri Medici
Prof. Franco Scaldaferri, Direttore UOS MICI, UOC Medicina Interna e Gastroenterologia, Fondazione Gemelli IRCCS.
La nostra rubrica “I servizi CEMAD raccontati dai nostri Medici” ospita oggi il contributo del Prof. Franco Scaldaferri (Direttore UOS MICI, UOC Medicina Interna e Gastroenterologia, Fondazione Gemelli IRCCS.) grazie al quale diamo uno sguardo al futuro (e al presente!) nel campo della Terapia Farmacologica delle MICI in un’intervista esclusiva pubblicata sul nostro canale YouTube.
“Le malattie infiammatorie croniche e intestinali sono tra i pochi ambiti a livello nazionale e internazionale baciati dalla fortuna in termini di possibilità terapeutiche” esordisce il Prof Scaldaferri.
“Probabilmente il numero di nuove molecole che abbiamo avuto negli ultimi 5/10 anni e che avremo nei prossimi 5 anni fanno delle malattie infiammatorie una delle aree più dense di novità, nel panorama terapeutico delle patologie di interesse medico.
E questo significa tanto per i nostri pazienti in termini di speranza di nuove cure. Significa tanto anche per noi medici, con la speranza e capacità di poter curare delle condizioni assolutamente impensabili fino a poco tempo fa, ma anche importanti sfide su come utilizzare le novità.”
D Quali saranno le prospettive nuove per la cura di queste malattie?
Scaldaferri “Sappiamo che il primo grande blocco di novità sono stati i JAK inibitori, che già conosciamo nell’ambito della Colite Ulcerosa: Tofacitinib, Upadacitinib e Filgotinib. Da pochissimo tempo abbiamo Baricitinib, il primo e forse l’unico JAK inibitore per la malattia di Crohn. C’è poi il blocco delle anti-interleuchine 23, che rappresentano sicuramente un’innovazione rispetto a quello che avevamo già conosciuto alcuni anni fa, l’anti-interleuchina 12/23, Ustekinomab.
Lo scorso anno abbiamo avuto il lancio di Risankizumab, il primo anti-interleuchina 23 per la malattia di Crohn, con ottimi dati e una maggiore efficacia rispetto a Ustekinomab, una prospettiva interessante anche per i pazienti che non hanno tratto beneficio da questo farmaco. Arriverà a brevissimo Mirikizumab, un’altra anti-interleuchina 23, per la colite ulcerosa. In tempi rapidi la potremo utilizzare per i nostri pazienti e dovremo capire come posizionarla all’interno del nostro percorso diagnostico-terapeutico.
Probabilmente a breve arriveranno altre anti-interleuchine 23, come Busercumav, che ha delle ottime prospettive sia sulla malattia di Crohn sia sulla colite ulcerosa, come dimostrano dati presentati a diversi congressi internazionali. Arriveranno anche altre molecole, come per esempio Etrasimod, un altro blocco incredibilmente nuovo di farmaci che bloccano l’infiammazione perché bloccano la fuoriuscita di leucociti dai linfonodi o dalla lamina dell’intestino.”
D “MICI: vogliamo approfondire il tema dei farmaci immunomodulatori e MRNA?”
Scaldaferri “La ricerca traslazionale ha dato un’importante spinta anche alla comprensione dei meccanismi che provocano l’infiammazione. Un aspetto importante è che nei prossimi anni probabilmente non ci saranno soltanto farmaci che si limitano a bloccare l’infiammazione, ci saranno e ci sono farmaci che possono immuno modulare la risposta infiammatoria dei nostri pazienti. Qui al CEMAD stiamo sperimentando, come avviene in diversi altri centri italiani ed europei, un farmaco incredibilmente innovativo, poichè va a utilizzare in maniera terapeutica l’MRNA messaggero – un tema di cui abbiamo sentito molto parlare grazie ai vaccini contro il Covid.
Sono stati sviluppati farmaci innovativi che possono modulare l’espressione di MRNA antinfiammatori nella mucosa intestinale: vedremo proprio in questi mesi l’effetto di questo prodotto nella colite ulcerosa e probabilmente anche nella malattia di Crohn. Tra le novità, posso citare anche tentativi di utilizzo di cellule staminali per la terapia delle fistole perianali, così come altri approcci volti, per esempio, ad utilizzare gli stessi farmaci che abbiamo conosciuto, ma con impieghi nuovi, come per esempio sulla extraintestinal manifestation della malattia di Crohn e della colite ulcerosa, ovvero psoriasi, manifestazioni extra intestinali concomitanti alle malattie infiammatorie.
Da non dimenticare anche l’innovazione data dalla combinazione di diverse strategie(..)Tra le opzioni terapeutiche abbiamo anche il trapianto fecale: il nostro centro da sempre è stato pioniere sulle ricerche sul trapianto fecale nelle malattie infiammatorie, così come in altre patologie. Probabilmente ritorneremo su questo argomento con dei trial che sono stati condivisi a livello nazionale e internazionale, e questo sarà sicuramente parte della novità del prossimo anno. Ci sono molte altre terapie, che prima della commercializzazione sono ancora coinvolti in trial da terminare e studiare.”
D “MICI: quali le sfide del futuro?”
Scaldaferri “Le possibilità che abbiamo nel futuro sono sempre più ampie e le sfide che avremo nel futuro saranno quello di dare il farmaco giusto al paziente giusto. Saranno necessarie ricerche, non solo nello sviluppo dei farmaci, ma anche nello sviluppo delle nostre capacità, ad esempio con l’intelligenza artificiale, o combinando microbiota e citochine infiammatorie: approcci che saranno altrettanto importanti rispetto allo studio di farmaci nuovi. Posso dire che il futuro sorride ai medici e ai pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, perché ci dà delle nuove speranze e nuove opportunità che cambieranno sempre di più le nostre conoscenze, la nostra comprensione delle malattie, il nostro modo di approcciarle ma soprattutto la qualità di vita dei nostri pazienti.”



