Riportiamo integralmente la relazione del Prof. Antonio Gasbarrini (Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia) in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24
“Autorità religiose e civili, cari Colleghi e cari Amici e in particolare carissimi Studenti, Specializzandi e Dottorandi, sono molto grato per la Vostra presenza oggi con noi.
È con onore e profondo senso di responsabilità che mi trovo qui a tenere la relazione alla Cerimonia di Apertura dell’Anno accademico 2023/24 in qualità di Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
È un momento di grande significato, un momento in cui riflettiamo sull’importanza della missione che ci unisce tutti: formare non solo medici e operatori sanitari competenti, ma persone di valore, guidate dai principi dell’etica, della solidarietà e della dedizione al bene comune.
Questo momento segna l’inizio di un percorso formativo e di crescita che va oltre l’acquisizione di mere conoscenze scientifiche; è un cammino che dovrà integrare e promuovere nelle nostre Aule, nei nostri laboratori, nelle nostre corsie, nei nostri ambulatori quei valori umani, morali, etici e spirituali che sono al cuore della Medicina Cattolica.
L’emozione è ancora più grande poichè parlo a nome di una Facoltà composta da Colleghi di straordinario valore scientifico ed umano, una Facoltà in cui ho avuto l’onore di conoscere grandi Maestri di Medicina e Chirurgia. Colleghi che vedo numerosi in aula a dimostrazione del profondo e indissolubile legame che lega per sempre a questa Istituzione, ben oltre quel momento solo anagrafico che rappresenta la quiescenza o il passaggio ad altro ruolo istituzionale. Ricordo a tale proposito il prof Rocco Bellantone appena nominato alla prestigiosa carica di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e il prof Americo Cicchetti nominato direttore generale della programmazione del Ministero della Salute.
Tra tutti questi Maestri di Accademia permettetemi un ringraziamento particolare al nostro Magnifico Rettore prof. Franco Anelli, giurista eccelso e mente raffinata, che ha sempre lottato per mantenere il nostro Ateneo libero, indipendente, meritocratico e che ci ha condotto per 12 anni in acque anche tempestose con equilibrio, grinta, saggezza e lungimiranza.
Grazie Franco per ciò che hai fatto in questi anni, grazie per aver creduto nel nostro progetto di Facoltà e per aver lottato per mantenere il nostro Gemelli quello che è, impegnandoti sempre in prima persona, condividendo successi e delusioni, e supportandoci sempre, con tenacia e coerenza, anche nelle fasi più difficili.
La nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia, in particolare, è una delle 12 Facoltà dell’Università Cattolica, oggi qui rappresentate dai Presidi, che saluto affettuosamente, l’unica che, insieme alla Facoltà di Economia, guidata dalla mia collega e amica Antonella Occhino, ha sede a Roma in questo meraviglioso Campus di Monte Mario dedicato al fondatore padre Agostino Gemelli. Un Campus che è un grande centro di Cultura, Scienza, Assistenza, Solidarietà e Merito, caratterizzato dall’ospitare oltre alle nostre 2 Facoltà, la Fondazione Policlinico Gemelli, un polo sanitario di eccellenza mondiale che, grazie al direttore generale Marco Elefanti, al presidente Carlo Fratta Pasini e alla stretta collaborazione con l’Accademia, si è posizionato tra i primi Ospedali al mondo in tutti i ranking internazionali.
Un Policlinico Gemelli, sede di un Cancer Center primo in Italia per numero di pazienti oncologici trattati e sede di un IRCCS che, avvalendosi dei nostri ricercatori Universitari, si è posizionato in pochi anni nei primi posti in Italia per numero di pubblicazioni e finanziamenti acquisiti e che è tra i primi istituti al mondo nelle ricerche cliniche e sperimentali con oltre 1100 studi originali e sponsorizzati attivi, con i farmaci e i dispositivi medici più innovativi, tecnologie diagnostiche e terapeutiche che arriveranno sul mercato non prima di 5 anni ma che garantiscono, già oggi, di salvare vite.
Innovazioni che, oltre che anticipare cure e diagnosi, permettono consistenti risparmi al nostro Servizio Sanitario Regionale, fornendo cure innovative a titolo gratuito senza usare quella preziosa ma limitata risorsa che è il file F.
“Si cura meglio dove si fa ricerca” diceva Umberto Veronesi 30 anni fa. Questo è quello che cerchiamo di fare quotidianamente: conciliare attività sanitarie, approccio umano ed innovazione scientifica, con l’obiettivo primario di dare il miglior sostegno possibile ai nostri pazienti, a TUTTI coloro che soffrono e che hanno bisogno del nostro aiuto.
Un Policlinico Gemelli dotato di un Pronto Soccorso spesso inaccettabilmente caotico e affollato ma che rappresenta sempre una porta di ingresso sicura per ogni tipo di trauma e di emergenza, per i parti e per le reti delle patologie tempo-dipendenti, come il trauma maggiore adulto e pediatrico, l’ictus, l’infarto del miocardio, le emorragie, i trapianti d’organo e delle emergenze psichiatriche, vera emergenza sociale soprattutto nel post pandemia.
Grazie a tutti gli straordinari medici clinici e di direzione sanitaria, infermieri, operatori socio sanitari ed ausiliari che, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, garantiscono un instancabile altissimo livello di protezione, sicurezza e cure.
Grazie a tutti quei ragazzi e ragazze, che sacrificando le loro vite familiari fanno funzionare questi cruciali punti di snodo e salvezza. Grazie per aver scelto specializzazioni usuranti e, a momenti letteralmente frustranti, ma senza le quali nessuna buona Sanità sarebbe possibile. Palese però che ora il solo ringraziamento non è più sufficiente.
Care Autorità sanitarie è arrivato il momento di mettere in atto misure energiche e anche disruptive per rendere di nuovo attrattive quelle specializzazioni che i nostri neolaureati non vogliono più perseguire. Non è il numero dei medici il problema del nostro paese, bensì il cammino che i nostri ragazzi vogliono intraprendere dopo la laurea e che andrebbe fortemente indirizzato ed incentivato.
A brevissimo, non avremo più urgentisti, anestesisti, internisti, chirurghi generali, geriatri, anatomo patologi, microbiologi, laboratoristi, medici della palliazione, medici e pediatri di medicina generale, medici della comunità e delle cure primarie…e non solo, già da tempo infatti siamo in carenza di infermieri, professionisti straordinari che dobbiamo assolutamente valorizzare, perchè senza di loro nulla in Sanità sarebbe possibile.
Questo e tante altre cose è il nostro Policlinico Gemelli, l’Ospedale della Università Cattolica che dobbiamo proteggere e preservare nella sua impostazione e missione universitaria anche nei momenti di difficoltà evitando la facile tentazione di rimodulare l’offerta assistenziale limitandone l’accesso alle patologie più redditizie.
Una macchina di pace che non sta dismettendo nessuna specializzazione ma che per continuare a fornire tanta eccellenza ha assoluto bisogno di una rimodulazione dei finanziamenti. Il Gemelli non può chiudere in passivo e per renderlo sostenibile abbiamo riportato all’interno dell’ospedale tutta l’attività privata dei nostri professionisti, una scelta strategica consapevole fatta per difendere il Servizio Sanitario Nazionale, e siamo cresciuti negli introiti della ricerca in modo esponenziale ed è proprio grazie a queste risorse che supportiamo il prezioso sistema sanitario pubblico. Ma è veramente questo il modello da seguire per difendere la Sanità pubblica? Per quanto tempo potremmo continuare? Urgono ora modelli alternativi che valorizzino le istituzioni no profit come la nostra che si adoperano per l’eccellenza del bene pubblico.
Il nostro, infatti, è un Policlinico che grazie al suo imprescindibile legame con la Facoltà di Medicina ha sempre difeso strenuamente i valori del Servizio Sanitario Nazionale, un pilastro dello Stato di diritto del nostro paese. Un Servizio Sanitario nato nel 1978 dal presupposto che l’accesso universale a cure mediche di altissima qualità sia un diritto fondamentale di ogni individuo, indipendentemente dal proprio status socio-economico. Il mantenimento di un Servizio Sanitario gratuito è un impegno che va difeso strenuamente per garantire a tutti l’accesso a cure mediche necessarie senza discriminazioni di alcun tipo.
Un sistema sanitario accessibile a tutti, infatti, non solo promuove la salute della popolazione nel suo insieme, ma riflette anche i valori umanitari e morali tipici della Medicina Cattolica.
Proteggere il nostro Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un investimento nel futuro della società. Una popolazione sana e ben curata nel corpo e nella psiche è più produttiva, migliora la qualità della vita e contribuisce a una società più equa e solidale.
Inoltre, tale sistema favorisce l’eliminazione delle disparità nella salute tra i diversi strati della società, poiché garantisce a tutti l’accesso alle stesse cure mediche di qualità. La Medicina Cattolica vede ogni individuo come un essere unico, degno di rispetto e dignità, e quindi promuove un approccio alla salute che non lascia nessuno indietro. Siamo ben consapevoli che esiste un tema di sostenibilità del sistema sanitario, me è nel nostro genoma “accademico” sperimentare modelli organizzativi innovativi.
Questo approccio non è solo una questione di giustizia sociale, ma riflette anche l’essenza stessa dell’umanesimo medico, basato sulla compassione, la cura e la solidarietà. È l’incarnazione pratica dei valori evangelici di amore per il prossimo e responsabilità verso i meno fortunati.
Veniamo ora alla nostra Facoltà di Medicina e alle 4 aree tematiche da sviluppare in questo anno accademico:
La prima tematica: La Didattica
Nella Facoltà vi sono oltre 40 corsi di Laurea che accolgono 5530 studenti distribuiti nel campus di Roma e in altre 8 città, al sud, al centro e al nord Italia. Tra essi, 4 corsi di laurea magistrale a ciclo unico nella sede romana: Farmacia, Odontoiatria, Medicina e Chirurgia, Medicine and Surgery. Quest’ultimo, un corso in inglese che accoglie studenti provenienti da oltre 20 paesi da tutto il mondo. A tale proposito ricordo l’accordo di collaborazione tra la nostra Facoltà e la Thomas Jefferson University di Philadelphia negli Stati Uniti, oggi qui rappresentata da un nostro illustre laureato, il suo vice presidente prof Ignazio Marino, che permette di ottenere un double degree in Medicina riconosciuto bilateralmente sia negli Stati Uniti che in Italia.
Il prossimo anno accademico ci attendono 2 novità in corso di approvazione finale:
1. Il corso di laurea di Medicina e Chirurgia ad elevato potenziamento tecnologico (Med Tech) realizzato nella sede di Roma in collaborazione con lo straordinario dipartimento di eccellenza di Ingegneria della Università di Roma 3, un corso di laurea in cui si prepareranno medici con conoscenze di ingegneria biomedica, intelligenza artificiale, robotica, nanomateriali che sono già ora cruciali per esplorare le nuove frontiere della medicina tecnologica ma che saranno imprescindibili nel futuro. Un corso di laurea in cui si laureeranno medici che conseguiranno crediti per ottenere al termine del loro percorso anche la laurea triennale in ingegneria biomedica dell’Università Roma 3. Grazie al magnifico Rettore prof Massimiliano Fiorucci che ha creduto in questo visionario progetto.
2. Il corso di Laurea di Medicine and Surgery che sta per partire nella provincia di Bolzano. Un corso di laurea in Inglese con la lingua tedesca obbligatoria dall’inizio del triennio clinico che potrà usufruire della bellissima sede della Claudiana a Bolzano e delle straordinaria rete assistenziale dell’Alto Adige. Un corso di laurea fortemente voluto dal presidente della provincia Kompascher che ringrazio. Un’operazione ardua che guarda con rispetto ed attenzione ai paesi di lingua tedesca.
Per tutto ciò ringrazio i 39 Presidenti dei corsi di laurea e i nostri straordinari Docenti, che insieme a un instancabile personale amministrativo guidato dal dottor Paolo Nusiner riescono a formare professionisti della salute in grado di coniugare eccellenza tecnica, partecipazione e empatia verso le persone che soffrono.
Un impegno didattico in crescita continua che ci porterà all’obiettivo sfidante di laureare 8000 studenti nel 2029/30 partendo dai 4000 del 2020/21.
La formazione post laurea è un altro dei nostri punti di forza con 4207 iscritti nel 2024:
Nel particolare, abbiamo 52 scuole di specializzazione che formano 2135 specializzandi. Una capacità formativa incredibile che copre tutte le aree mediche. Medici in formazione competenti, dedicati, appassionati, che nel loro percorso di crescita ci supportano quotidianamente per assistere i pazienti che si affidano al nostro Policlinico. Non dimenticheremo mai l’incredibile impegno con cui ci hanno supportato durante la pandemia Covid o nei giorni passati nella doppia epidemia Covid/influenza che ha messo a dura prova i Pronto Soccorso laziali. Anche grazie a loro il Gemelli è riuscito a non bloccare mai le ambulanze del 118.
E poi 113 master di I e II livello in tutte i settori della medicina e dell’economia sanitaria, 7 scuole di dottorato e 24 corsi di perfezionamento. Molti dei quali in collaborazione con quella incredibile palestra di formazione sanitaria che è ALTEMS, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, che è stata ideata e diretta così bene da Americo Cicchetti prima e da Giuseppe Arbia ora.
La seconda tematica: La Ricerca
Le 3 macroaree in cui è divisa la nostra Facoltà (Biologica, Medica e Chirurgica) comprendono 504 docenti dei quali 62 professori ordinari. Colleghi di valore assoluto che producono costantemente ricerche di eccellenza che nel solo 2023 hanno esitato in oltre 3000 lavori pubblicati su Pubmed per oltre 10.000 punti di impact factor.
Con un portafoglio della ricerca dei progetti attivi al 2023 per un valore complessivo tra progetti dell’Università e del nostro IRCCS di oltre 70 milioni di euro. Finanziamenti che in buona parte vengono investiti nella spesa del personale sanitario contribuendo alla copertura dei costi assistenziali ed al miglioramento della qualità delle cure.
La terza tematica: L’Assistenza
Oltre che al Gemelli, l’attività professionalizzante dei nostri studenti si svolge in una estesa rete formativa di oltre 40 strutture sanitarie del Lazio e 35 in altre Regioni. Tra esse l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù un’eccellenza mondiale con i nostri stessi valori fondanti, l’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, un laboratorio di innovazione tecnologica ed eccellenza clinica situato in un contenitore di straordinario fascino e bellezza, e la Fondazione Poliambulanza di Brescia, un’eccellenza della sanità lombarda.
La quarta tematica: La Solidarietà
L’area tematica di cui siamo più fieri perchè rappresenta il nostro tratto distintivo.
Un sostantivo indicante una forma di impegno etico-sociale a favore degli altri. A tale proposito la Facoltà, col costante sprone del nostro Assistente Spirituale, Sua Eccellenza Claudio Giuliodori, ha instituito una Commissione Solidarietà che ha censito tutte le attività solidali in cui siamo impegnati. Attualmente ne abbiamo individuate oltre 50. Da quelle del CESI, centro di Ateneo per la solidarietà internazionale, a quelle interne al Campus romano. Tra tutte, la Villetta della Misericordia, una casa colonica all’interno del Campus gestita grazie agli amici della Comunità di Sant’Egidio e dedicata al recupero sanitario, sociale e lavorativo di persone fragili ed emarginate, con patologie spesso associate all’alcol-dipendenza.
Per questa e per altre iniziative di docenza, ricerca e assistenza dedicate agli ultimi stiamo lavorando per istituire un apposito percorso accademico.
Voglio poi ringraziare la Caritas, che con straordinarie attività solidali si adopera per la promozione di una carità ispirata al Vangelo. Altre attività solidali sono realizzate all’estero, come le iniziative dell’AUCI e del CUAMM. ONG che si occupano di promozione e tutela della salute della popolazione Africana e che operano in vari paesi per supportare bambini ed adulti colpiti da una malnutrizione feroce. Iniziative di solidarietà per Paesi che come ci ricorda continuamente Sua Santità Papa Francesco, stanno tornando indietro, in silenzio, invisibili, senza voce, troppo spesso dimenticati dai media e dall’informazione.
Con tali strutture la nostra Facoltà ha instaurato accordi di collaborazione che hanno garantito periodi di rotazione di nostri studenti e specializzandi in strutture ospedaliere in Africa e in America Centrale. Una formazione che ha lasciato una traccia indelebile in chi l’ha vissuta, una traccia che forma persone nuove nell’anima, più responsabili, più riconoscenti, più consapevoli della fortuna che abbiamo avuto a crescere in un grande Paese quale è il nostro.
Vorrei ricordare anche le iniziative della fondazione Komen e il progetto riguardante l’Università Cattolica dell’Africa Centrale e il suo Rettore, padre Jean Mbarga, Vescovo metropolita del Camerun, che ha proposto alla nostra Facoltà la emozionante avventura di supportarli a realizzare la Facoltà di Medicina e l’annesso Ospedale Universitario a Youndè in Camerun, una istituzione che formerà medici per 7 paesi dell’Africa centrale, un’area geografica che ad oggi conta l’inaccettabile numero di meno di 2 medici ogni 10.000 abitanti.
In tutte queste iniziative saranno impegnati Docenti, Studenti e Specializzandi della nostra Facoltà e, per questi ultimi, i periodi di rotazione saranno parte integrante del processo formativo. Crediamo infatti nell’analogo valore educativo, sia umano che professionale, dello stare in una sala operatoria ibrida di ultima generazione del Gemelli o in un ambulatorio in Ghana specializzato in malnutrizione pediatrica o in mutilazioni genitali femminili.
In tante di queste iniziative abbiamo potuto beneficiare del supporto di amici e sostenitori. Tra tutti un grazie speciale alla Fondazione Roma e al suo presidente Franco Parasassi, che ci ha sempre supportato e spronato a realizzare iniziative sanitarie innovative e con le tecnologie più avanzate sia nella Facoltà che nel Policlinico. Tra esse il Gemelli Heart Center in fase di realizzazione.
Infine, un altro obiettivo della nostra Facoltà per il 2024 sarà quello di rinsaldare sempre di più i rapporti con gli altri Atenei Romani e Laziali della CRUL, la conferenza dei Rettori delle Università Laziali che ci onorano oggi con la loro presenza.
In definitiva, cari Amici, il nostro scopo nel prossimo anno accademico sarà quello di formare medici e professionisti sanitari di eccellenza che potranno disporre dei più moderni sistemi di didattica, delle migliori tecnologie, di Docenti colti e motivati, di un Campus dotato di uno dei migliori Ospedali del mondo e di una rete di iniziative solidali che permetterà loro di sperimentare che la salute non è solo una attività ipertecnologica ma è soprattutto presa in carico delle necessità basilari dell’uomo.
Non smetterò mai di sostenere che l’obiettivo finale è quello di formare professionisti non solo in grado di curare gli organi malati ma capaci di assumersi il carico integrale della Persona che hanno di fronte, consapevoli dell’importanza di conoscere il contesto in cui è cresciuta, a partire dai primi anni di vita transitando dall’infanzia fino all’adolescenza, quei periodi così cruciali in cui ci adattiamo all’ambiente esterno.
Un adattamento che ci rende così diversi uno dall’altro, un adattamento che controlla le funzioni immuno-metaboliche del nostro corpo e tramuta le sofferenze interiori in patologie somatiche. Patologie somatiche in cui anche le più moderne ed innovative terapie possono poco se la presa in carico non è della Persona nella sua interezza, fisica e psichica.
Una totalità in cui, come afferma Papa Francesco, si armonizzano le dimensioni biologiche e spirituali, culturali e relazionali, progettuali e ambientali dell’essere umano nel percorso della vita.
Il tutto realizzato con coerenza, quella estrema coerenza che deve contraddistinguere chi cresce nella nostra Università. Una coerenza di comportamento che deve combinare merito, trasparenza, inclusione, misericordia, sempre nel rispetto dei nostri valori fondanti.”
(Tratto da Secondo Tempo)