Di sport e delle sue positività in termini di salute e prevenzione non si parla mai abbastanza. In particolare i più giovani possono giovarsene in modo significativo, costruendo le premesse per una crescita e uno sviluppo sano. Ma cosa può significare la pratica sportiva per la prevenzione e la cura delle patologie gastrointestinali? E nelle loro forme croniche, come nel caso delle MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD nell’acronimo inglese)? Come può un’attività sportiva regolare aiutare un paziente a rendere meno severa e “gestibile” una malattia infiammatoria?
Grazie a Raiplay possiamo avere molte risposte sul tema: ce le dà il Prof. Franco Scaldaferri (Direttore UOS MICI, CEMAD Gemelli IRCCS) in una recente puntata di Tg2 Medicina 33, come sempre condotta da Laura Berti. Eccone una sintesi:
Laura Berti. “Professore, è chiaro che lo sport è molto importante. Ma può addirittura aiutare a combattere problemi gastrointestinali?”
Franco Scaldaferri “È una domanda importante. Lo sport è più importante anche dal punto di vista medico di quello che siamo abituati a pensare. Lavori scientifici più recenti hanno dimostrato come lo sport, l’attività fisica, fare attività fisica, è un fattore che protegge dallo sviluppo di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali come per esempio la malattia di Crohn ed è anche vero che pazienti con MICI – se fanno sport con regolarità – possono avere un miglioramento dell’attività di malattia. Quindi lo sport come opportunità, non solo come prevenzione, ma come opportunità anche di cura, perché no?”
LB “L’alimentazione è meno controllata dalla famiglia: gli adolescenti escono da soli, fast food e via discorrendo ma anche l’adolescenza è un periodo particolarmente pieno di emozioni queste possono contribuire ai disturbi gastrointestinali, sto parlando di quelli cronici, di patologia vera e propria.”
FS “Il rapporto con l’alimentazione è un rapporto importante. Certo, chi fa sport è facilitato ad avere un’alimentazione più corretta. Ma un’alimentazione corretta protegge anche dai disturbi intestinali del colon irritabile, per esempio, dai disturbi transitori dell’apparato digerente ma un’alimentazione corretta ci protegge anche dallo sviluppo di malattie più importanti, come le MICI.”
LB “Lei mi dice che un disturbo gastrointestinale può poi degenerare in queste malattie infiammatorie croniche?”
FS “L’alimentazione è un fattore importante nel determinare come il nostro intestino si infiamma, come è abituato a vedere l’ambiente esterno. Quindi il rapporto nutrizione-microbiota-infiammazione intestinale è importante anche per determinare non solo malattie intestinali semplici (o meglio, non croniche, non degenerative) ma anche malattie extra intestinale, le allergie, altre malattie di altro tipo. Alimentazione sana significa prevenire patologie infiammatorie o meno dell’intestino, anche fuori dall’intestino e anche curare quei pazienti che le malattie che l’hanno già.”
LB “Il problema è che spesso c’è di mezzo l’emotività, lo stress, giusto?”
FS “Assolutamente sì, il rapporto intestino-cervello è un rapporto su cui noi come Centro, al Policlinico Gemelli lavoriamo tantissimo, sia in termini di ricerche che vanno a vedere quali sono le signatures del microbiota associato allo stress ma anche il modo con cui combattere, lavorare sullo stress, possa migliorare anche gli outcome di malattia.
E questo binomio intestino-cervello, stress-cervello può essere utilizzato anche in positivo. Lo sport, l’attività fisica, la corretta alimentazione sono delle modalità con cui questo rapporto – necessario alla nostra – salute lo portiamo ai massimi livelli migliorandolo. Rapporto intestino-cervello grazie allo sport è un rapporto che può produrre salute.”
LB “Ma, per esempio, un appoggio di tipo psicologico in qualche caso può servire?”
FS “Assolutamente sì. Noi raccomandiamo il colloquio psicologico, psicosomatico, anche banalmente una sola valutazione. Ma ci sono anche degli sport, per ritornare all’argomento iniziale, che possono permettere la meditazione e quant’altro. Quindi ci sono alcuni sport che noi consigliamo sia per i nostri malati sia per prevenire una patologia cronica.”
LB “Come si distingue una malattia infiammatoria cronica da semplici disturbi?”
FS “Sicuramente una malattia infiammatoria cronica intestinale può nascondersi dietro una diagnosi anche di colon irritabile, ovviamente agli occhi di un non-specialista; quindi, quando c’è un sospetto di una MICI vi prego: rivolgetevi ai centri specialistici di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, dove è possibile. Perché ci sono dei sintomi cosiddetti di allarme che fanno sospettare fin da subito di una malattia cronica.
Ci sono invece dei sintomi che sono meno rilevanti. Tra quelli borderline c’è il malassorbimento, malassorbimento di vitamine, folati, vitamina B12, vitamina D. Il malassorbimento calorico, il perder peso, per esempio, può essere un sintomo di allarme fino a poi ad arrivare a sintomi un po’ più corposi come il sangue nelle feci anche nei giovani, anche nei giovanissimi, o per esempio quella patologia a carico dell’ano (non le emorroidi) le fistole perianali, gli ascessi perianali sono fattori di rischio per possibili malattie infiammatorie croniche intestinali per arrivare a quei disturbi che sono chiaramente associati a malattie infiammatorie intestinali, come le occlusioni intestinali nella malattia di Crohn, la diarrea cronica che non risponde a terapie di primo livello. Croniche vuol dire più di 4 settimane di diarrea, è un problema che va affrontato da uno specialista.”
LB “Da queste malattie croniche non si può guarire ma ci sono però delle terapie molto buone, molto efficaci.”
FS “Sì. Se da un lato dobbiamo purtroppo dire che la malattia cronica è una malattia che ci accompagna per tutta la vita, dall’altro possiamo dire che grazie alla diagnosi precoce, al trattamento precoce, potremmo avere anche una malattia silente che ci permette di vivere come se non ce l’avessimo e tra questi fattori sicuramente farmaci innovativi alcuni già in commercio, ne abbiamo tante di molecole già in commercio e alcune che stiamo cercando di sviluppare. C’è tanta ricerca su questo ambito, in centri come il Policlinico Gemelli abbiamo tanti trial, tante terapie innovative sperimentali volte a combattere, possibilmente sconfiggere per sempre, le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali.”