«L’università è una macchina pensata per generare domande, per non appagarsi delle risposte, per educare persone capaci di formulare sempre nuovi interrogativi e di essere continuamente attratte, sedotte dalla volontà di comprendere». È questo uno dei passaggi del discorso inaugurale pronunciato dal Rettore dell’Università Cattolica, professor Franco Anelli, in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2022-2023 della sede di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, notizia che riprendiamo integralmente da Secondo Tempo Cattolica News.
La cerimonia si è tenuta alla presenza del Ministro della Salute, professor Orazio Schillaci, che ha rivolto un augurio alla comunità universitaria e ha posto l’accento «sulla crescita importante e l’affermazione dell’Università Cattolica nel panorama universitario italiano e internazionale, grazie alla capacità di riuscire a offrire una didattica di qualità, di rispondere alle istanze che provengono dalla società senza mai smarrire il proprio patrimonio di idee e valori. Questi stessi principi guidano la realtà assistenziale del Policlinico Gemelli che, coniugando qualità delle cure e inclusività, ha raggiunto efficienza e alto livello delle cure, ottenendo riconoscimenti importanti anche a livello internazionale. Un connubio che va salvaguardato e valorizzato».
Nel discorso inaugurale tenuto nell’auditorium della sede romana della Cattolica, il Rettore Anelli ha detto che «la Facoltà di Medicina non è pensabile senza il Policlinico Gemelli, così come la scienza medica non è pensabile dissociata dall’attività di cura. Parlare di ‘policlinico universitario’ – ha proseguito – non significa apporre un’etichetta, ma esprimere l’essenza di un progetto culturale e ideale la cui missione è quella di mettere scienza e assistenza sanitaria a disposizione di tutti, offrendo un servizio autenticamente pubblico, che purtroppo non di rado viene frainteso in ragione di una riduttiva e formalistica rappresentazione del Gemelli come ‘erogatore privato’ di prestazioni sanitarie; una descrizione che tradisce la nostra identità e il nostro concreto operare e ci accomuna indebitamente a soggetti che si muovono in una logica profit, pienamente legittima, ma che non ci appartiene. Noi siamo un’istituzione di servizio: al servizio della scienza e delle persone».
Nel suo discorso il Rettore della Cattolica ha affermato che «secondo alcuni studiosi la scienza dei dati, con la sua capacità di gestire quantità infinite di informazioni, ha messo in crisi la stessa idea di metodo scientifico perché fa dubitare della utilità, o addirittura della possibilità, di costruire una teoria come ipotesi di spiegazione dei fenomeni dando loro un ordine. Lo sviluppo della scienza dei dati, quindi, sembra proiettare verso un abbandono della ricerca di senso, di ordine, di teoria appunto».
Il tema è particolarmente urgente in medicina. «Non vi è dubbio – ha proseguito il Rettore Anelli – che molta riflessione antropologica, di etica fondamentale e applicata, si sia concentrata in questi decenni sulla questione di una temuta disumanizzazione della medicina, sull’importanza della relazione umana nella attività terapeutica, che è appunto di prendersi cura dell’altro». È dunque necessario trovare i percorsi per coniugare la grande e sempre meno dominabile potenza della tecnologia con la necessaria umanità del paziente; in conclusione, il Rettore ha ricordato che «le nostre Facoltà romane (Medicina ed Economia), il nostro Policlinico, esistono proprio per questo, per consentire che tutti possano approfittare delle scoperte scientifiche, esercitando – con passione e contro ogni avversità – la carità».
Nella sua prima relazione da Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia, Antonio Gasbarrini ha affermato che «lo scopo nel prossimo anno accademico sarà quello di formare medici e professionisti sanitari di eccellenza, capaci di affrontare ogni tipologia di paziente e di problematica legata alla salute. In questo cammino, le nostre ragazze e i nostri ragazzi potranno disporre dei più moderni sistemi di didattica, delle migliori tecnologie, di docenti colti e motivati, di un Campus dotato del Policlinico Gemelli, uno dei migliori ospedali del mondo, e di una rete di iniziative solidali che gli permetteranno di sperimentare che la salute non è solo ipertecnologia, ma è soprattutto presa in carico delle necessità basilari dell’uomo». Per Gasbarrini sono quattro gli obiettivi della Facoltà di Medicina: la didattica, la ricerca, l’assistenza e la solidarietà. «Quest’ultima missione è quella di cui siamo più fieri – ha sottolineato – perché rappresenta il nostro tratto distintivo».
La Professoressa Evis Sala, Ordinaria di Radiologia all’Università Cattolica e direttrice dell’Advanced Radiology Center del Policlinico Gemelli, nella sua prolusione dal titolo ‘La nuova era della Radiologia: oltre le immagini’, ha sottolineato i passi da gigante fatti negli ultimi quarant’anni: «Abbiamo assistito, per usare un’espressione cromatica, al passaggio ‘dal grigio al colore’ delle immagini radiologiche, colore non inteso in senso estetico, ma come informazioni aggiuntive al dato anatomico. Oggi le immagini, con i moderni software e algoritmi di intelligenza artificiale, sono processati e utilizzati anche in ambito clinico-assistenziale per prendere decisioni terapeutiche integrate. Con la Radiologia possiamo non solo vedere, ma anche quantificare». In conclusione, Sala ha evidenziato che «il futuro che nasce dalla nuova Radiologia farà sì che nella consultazione con i pazienti potremo essere non solo più efficienti, ma anche più precisi e integrati, grazie a un data base in continuo arricchimento».
La cerimonia inaugurale è stata preceduta dalla celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e concelebrata da S. E. Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Ateneo. Nella sua omelia, il Cardinale de Mendonça ha sottolineato che «la forza di una università, e tanto più di una università cattolica, non sta soprattutto nelle risposte di ieri, ma nella domanda sulla verità che possiamo formulare insieme oggi. La forza di una università, e tanto più di una università cattolica, sta nell’impegno che essa profonde nell’inaugurare una visione dell’essere umano e della vita – visione necessariamente transdisciplinare – che rappresenti una ragione di speranza».
Alla cerimonia hanno partecipato il Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale emerito del Sinodo dei Vescovi; il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i vescovi e decano del collegio cardinalizio; il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e S. E. Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.
Presenti all’evento il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi.