L’anno si è aperto con un importante evento ECM “UPDATES SULLE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI” che ha fatto il punto sulle novità nel mondo delle MICI/IBD (in inglese Inflammatory Bowel Deases). Una tappa culturale dai molti significati, in ordine a diagnosi, gestione e terapie e che ha presentato forti motivi di interesse anche per pazienti, famiglie e caregiver, direttamente coinvolti in alcune sessioni dei lavori.
E proprio il dialogo, lo scambio di conoscenze, informazioni ed esperienze dalle diverse angolazioni che i rispettivi ruoli propongono, si è affermato come essenziale fattore critico di successo per la cura.
“È importante imparare a parlare con il paziente, sempre di più in questa medicina che al giorno d’oggi (e il COVID ce l’ha dimostrato) deve essere medicina di squadra per noi medici, condividendo esperienze, aggiornandoci insieme e, sempre insieme, moltiplicando i momenti di crescita.” Sono parole del Prof. Franco Scaldaferri (Direttore UOS Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD UNIT Fondazione Gemelli), Responsabile Scientifico del Corso, qualche ora dopo la chiusura dei lavori, intervistato per il nostro canale YouTube.
Innovazione e Basic Translational Science
“Un evento del genere targato Gemelli è un momento in cui medici, infermieri e tutto il personale si riunisce e parla agli altri colleghi – e anche ai pazienti – di quali sono le novità percepite, capite, e che diventano linea guida interna di comportamento per i nostri pazienti.”
“Con una fondamentale vocazione all’innovazione a partire dalla Basic Translational: ogni giorno interagiamo con i pazienti lavorando ai numerosi studi, che portiamo avanti. Nei nostri blocchi di ricerca traslazionale o anche di trial, non si fa solo approfondimento sul tema clinico ma anche innovazione con farmaci nuovi, da proporre ai nostri pazienti nel caso di failure o in presenza di innovazioni farmacologiche di rilievo.”
“Avere un momento di confronto con anche i nostri pazienti è un modo per acculturarsi, per mettersi in discussione, capire cosa possiamo fare meglio, dove possiamo migliorare: dalla comunicazione medico-paziente, alla gestione centro-paziente, alla pianificazione di quello che potrebbe essere il futuro nel campo delle MICI/IBD a breve e lungo termine.”
I ‘take home message’ più attuali nel campo delle malattie infiammatorie
“Il primo: esiste da quest’anno una biobanca targata Policlinico Gemelli che mette i prelievi di sangue, feci, microbiota ecc., dei nostri pazienti a disposizione della comunità scientifica” sottolinea Scaldaferri. “Una coorte di pazienti renderà disponibile il proprio materiale biologico per la ricerca in Italia e in Europa, nella biobanca Policlinico Gemelli.
Esistono farmaci, alcuni già in commercio, che stiamo posizionando nella pratica clinica di ogni giorno, ne arriveranno altri, e la nostra sfida sarà quella di dare il farmaco giusto al paziente giusto, ascoltare il paziente, ma ascoltare anche l’impegno di sostenibilità che il sistema sanitario regionale, e non solo, ci richiede.”
Un secondo messaggio importante: la gestione multidisciplinare, che è nella storia delle malattie croniche intestinali ma che diventa sempre di più momento di incontro anche culturale per approfondire, sapere, quando è il caso di appoggiarsi su una rete interna o, perché no, sfida dell’anno prossimo, la rete esterna, la rete regionale di specialisti che si può appoggiare, al bisogno, alla rete interna del Policlinico Gemelli.”
L’importanza della “transition clinic”
“Altro importante ‘take home message’ di queste giornate, l’importanza della transition clinic. Queste malattie sono purtroppo malattie anche pediatriche e i bambini crescono, hanno bisogno di continuare a essere presi in carico da strutture adeguate e noi facciamo anche transition clinic. Importanti novità ci vengono anche dal mondo della pediatria e siamo onorati di poter collaborare attivamente con l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù e con il Policlinico Umberto I con cui condividiamo esperienze di clinica e ricerca per queste categorie speciali di pazienti.
Presente e futuro devono parlare anche di tutto quello che ruota intorno alla gestione non farmacologica delle malattie. Il ruolo, per esempio, della psicologia e il ruolo sempre più importante della nutrizione.”
Pazienti come persone, persone come pazienti
“Il paziente è parte integrante del percorso terapeutico. Sempre più dati nel nostro mondo confermano quello che già sappiamo: se c’è un buon dialogo medico-paziente è questo dialogo, proprio questa relazione, che porta il paziente tante volte a migliorare.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono delle malattie multifattoriali, per cui questo dialogo, questa consapevolezza, è parte integrante della cura. Il medico deve essere in grado di trasmettere fiducia verso i farmaci innovativi, sia perché a volte dobbiamo sostenere degli effetti collaterali iniziali che altrimenti il paziente non ingaggiato non riuscirebbe a sopportare, sia perché i nostri pazienti non sono un organo, un intestino infiammato, ma persone con la loro storia e la loro vita quotidiana. Riusciremo a fare breccia nella malattia se sapremo davvero stare anche dalla loro parte.”