Al via il Master “Trattamento multidisciplinare e terapia chirurgica delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI)”. Si tratta di un Master universitario di secondo livello che avrà la durata di un anno accademico per complessivi 60 crediti, pari a 1500 ore. Per ogni dettaglio consigliamo di consultare il programma al link Master IBD
Ce lo presentano i Proff. Luigi Sofo (Direttore UOC Chirurgia Addominale Fondazione Gemelli IRCCS e Direttore del Master) e Franco Scaldaferri (Direttore UOS Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD UNIT Fondazione Gemelli)
Domanda: Qual è l’obiettivo del Master e a chi si rivolge?
L. Sofo “Con oggi inizia un nuovo Master universitario di secondo livello, un corso strutturato di tipo universitario post-laurea per Specialisti che ha per tema il trattamento integrato delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, quindi Crohn e Rettocolite.
È un Master non tradizionale, di concezione moderna. Infatti l’approccio usuale prevede una caratterizzazione specifica, di tipo medico o chirurgico, ricalcando quelle che sono le specializzazioni.
L’affermarsi però di un approccio multidisciplinare – prosegue il Prof. Sofo – ci ha convinti a sviluppare questo master che considera la malattia nella sua integrità e propone dei trattamenti personalizzati per il singolo paziente con piena integrazione tra il gastroenterologo e il chirurgo colo-rettale specializzati nel trattamento MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali).
D: Avete scelto una metodologia particolare, che mette i partecipanti a stretto contatto con la realtà di CEMAD Gemelli nel suo complesso, è così?
F. Scaldaferri: “C’è da dire che questa esperienza che abbiamo costruito insieme ha la missione di creare un legame tra discenti interessati alle MICI con il Policlinico Gemelli, centro di riferimento per le malattie infiammatorie sia sul piano medico, sia sul piano chirurgico, sia sul piano di terapie sperimentali: grazie a questo percorso i discenti potranno partecipare alla vita di ogni giorno nel trattamento dei nostri pazienti.”
“Questo, sia dal punto di vista pratico sia dal punto di vista culturale – conferma il Prof. Scaldaferri – fa sì che i masterizzandi abbiano delle settimane di frequenza, quattro in totale, due sul piano chirurgico due sul piano medico, in cui saranno immersi giorno per giorno nelle attività, sia mediche sia chirurgiche.
E non soltanto in queste quattro settimane, perché noi apriremo ai nostri masterizzandi anche la partecipazione a tutti i momenti di incontro (a volte “scontro”, uno scontro costruttivo per il paziente) in cui il medico, il chirurgo, nelle loro specificità, discutono di casi insieme ad altri specialisti, radiologi e altri chirurghi nelle nostre riunioni del martedì, o nel caso di altri medici o di specialisti nelle riunioni del mercoledì.
D: Lavorare in team quindi è uno degli obiettivi?
F. Scaldaferri: “Affronteremo i casi più complessi insieme, per fare medicina di gruppo e per fare anche scuola, con l’obiettivo che questo master possa essere anche una sorta di inizio per una community di medici che saranno formati con noi al Policlinico Gemelli e all’Università Cattolica e inizino un percorso che speriamo non finisca soltanto con l’anno di formazione ma che ci auguriamo prosegua negli anni.”
L. Sofo: “La medicina negli ultimi 20-30 anni si è sempre caratterizzata per la “super specializzazione”; qualche volta però questo approccio non ha facilitato la comunicazione tra specialisti.
Lo spirito di questo master è proprio l’integrazione, nel rispetto delle competenze specialistiche ma con una continua collaborazione. Altro elemento caratterizzante è un’attenzione particolare allo specifico profilo del paziente e un endorsement, cioè un supporto, alla medicina personalizzata. I molteplici trattamenti disponibili ed in continuo sviluppo devono essere personalizzati per il singolo paziente e la sua malattia.
D: Nel bando del master ci sono evidentemente tutte le informazioni, ma vi chiedo un’anticipazione: qual è il profilo del discente?
L. Sofo: “Il master è destinato principalmente a medici già specialisti ed infermieri con laurea magistrale, ma il requisito fondamentale è quello di avere uno specifico interesse per queste complesse patologie.
Obbiettivo del master non è solamente il titolo di studio: vogliamo offrire un metodo di lavoro, un panel di informazioni che i partecipanti al Master potranno poi adottare nelle loro realtà cliniche.
Confidiamo di poter formare specialisti competenti in grado di gestire con approccio moderno ed efficiente le MICI.”
D: E’ quindi è il “know how” l’obiettivo, prima della specializzazione in sè?
F. Scaldaferri: “Sul tema della super-specializzazione nelle malattie infiammatorie è ovvio che questo master di secondo livello si rivolge a medici chirurghi specialisti, che possano essere interessati alle malattie infiammatorie, a gastroenterologi internisti, quindi specialisti di questa disciplina, ma anche a infermieri specializzati (quindi con laurea specialistica) che vogliano fare un percorso di studio, un master di secondo livello, per il management di queste patologie.”
“Potranno quindi – conclude il Prof. Scaldaferri – assumere ruoli dirigenziali nella gestione di quello che nei paesi anglosassoni, negli Stati Uniti, è l’Outpatient Service, ovvero la gestione “ambulatoriale continuativa” dei pazienti con Malattia di Chron e Colite Ulcerosa, che necessitano di una gestione del tutto peculiare e praticamente simile a quanto accade per un ricovero ospedaliero con tempi che tengano in conto lo stato di salute del paziente e l’organizzazione sanitaria.”



