Pochi giorni all’evento ECM “UPDATES SULLE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI“ che si terrà il 9 e 10 gennaio, rivolto a rivolto al Medico chirurgo (Chirurgia Generale, Gastroenterologia, Igiene degli alimenti e della nutrizione, Medicina Interna, Medicina Generale, Pediatria, Psicoterapia, Scienze dell’alimentazione e dietetica), Farmacista, Psicologo, Biologo, Infermiere, Infermiere pediatrico e il cui programma completo è disponibile al seguente link IBD ECM 9 e 10 gennaio
Abbiamo già sottolineato nella prima parte dell’intervista con il Prof. Franco Scaldaferri (Direttore UOS Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, IBD UNIT Fondazione Gemelli) Responsabile Scientifico del Corso come questo presenti forti motivi di interesse anche per pazienti, famiglie e caregiver. Ecco la seconda parte dell’intervista al Professore.
“La presentazione dell’evento sottolinea due punti chiave: “disponibilità di nuove molecole terapeutiche” e “la gestione in team multidisciplinare”. Senza anticipare quanto spetterà al convegno approfondire, può aiutarci a mettere a fuoco questi due temi?”
Franco Scaldaferri: “La sperimentazione delle nuove molecole dei farmaci biologici vede nuove frontiere e formulazioni che potranno sempre di più aiutare i clinici e i pazienti a gestire le malattie infiammatorie croniche intestinali.
Malgrado le nuove formulazioni sottocutanea e/o orale con gestione domiciliare del farmaco, ancora molti sono i pazienti che richiedono le infusioni endovenose e l’accesso per ore presso il centro. L’aderenza alle nuove terapie dovrà essere certamente la nuova sfida dei centri IBD, che dovranno attrezzarsi con personale sempre più qualificato e competente come gli infermieri CARE MANAGER, che potranno monitorare l’andamento ed i percorsi clinici di decine di pazienti a distanza.
In questo contesto, l’interazione dei team multidisciplinari, con il coordinamento di queste nuove figure assistenziali, potrà certamente velocizzare i trattamenti e gli interventi che pazienti in fase acuta di malattia richiederanno. La gestione degli accessi in ospedale verrà sempre di più riservata a pazienti complessi che richiedono l’interazione del gastroenterologo, del chirurgo, del nutrizionista e di altre decine di specialisti presenti nel team.
“Il programma del corso dedica uno spazio importante ai trattamenti chirurgici: buone notizie per i pazienti anche a questo proposito?”
FS: “La chirurgia è sempre considerata una scelta sofferta, ma quando questa viene ponderata e supportata da incontri multidisciplinari con esperti gastroenterologici, radiologi e chirurghi, sa sempre perseguire il migliore criterio scientifico e dare beneficio ai pazienti.
Questo e’ quello che succede tutti i martedì al CEMAD, con l’IBD CATT, un incontro multidisciplinare che mette in discussione il percorso di decine di persone, grazie all’interazione di indagini al confronto tra gli esperti del settore. La chirurgia può essere una scelta valida e, se intrapresa nei tempi giusti, può per queste patologie essere la scelta migliore.”
Il “percorso del paziente”. CEMAD ha fatto molto in questo senso, ne può accennare una sintesi?
FS: “I pazienti che accedono al CEMAD affetti da Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale (MICI) hanno un percorso dedicato, gestito dalla segreteria, per gli accessi in ambulatorio per le visite gastroenterologiche e dai Care Manager per gli accessi in ambulatorio per le terapie biologiche. Una volta arrivati al CEMAD con l’appuntamento, trovano un servizio di Front-Desk in grado di smistare nelle sale dedicate i pazienti in base alla loro prenotazione.
All’interno del Front, c’è anche un servizio di cassa e cambio impegnativa. Quindi il paziente arriva in visita e successivamente – se ne ha bisogno – nella sala infermieri per le terapie biologiche. Qui ci sono sette comode poltrone e personale altamente qualificato che provvederà alla dispensazione o alla somministrazione del farmaco.
Una volta entrato nel sistema e nel percorso MICI, il paziente potrà accedere a consulti chirurgici, psicologici, nutrizionali, dermatologici, reumatologici, così come ad esami endoscopici e/o radiologici-ecografici.
Tali percorsi potranno essere fatti in regime ambulatoriale e/o di Day Hospital. Da qualche mese al CEMAD è attivo anche il PCA delle MICI, che permette ai pazienti ritenuti “prioritari” a causa della complessità e aggravio della patologia di accedere in tempi brevi alle indagini e consulti specialistici prescritti. In sintesi: i pazienti al centro di un flusso di interazioni e professionalità che ne accompagna quotidianamente già più di cinquemila.”



