ci offre una ampia e completa sintesi su un importante studio clinico in corso al Gemelli in tema di Diabete e Obesità: ve la proponiamo nella versione integrale.
Prevenire obesità e diabete grazie al monitoraggio di biomarcatori.
È l’obiettivo di un trial clinico appena partito presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma supportato da Coree, società farmaceutica coreana. L’idea è quella di individuare marker la cui variazione nel tempo permette di valutare l’impatto della dieta e dello stile di vita sulla salute delle persone sane, diabetiche e obese, per creare poi modelli predittivi del rischio di malattia attraverso l’analisi integrata multi-omica.
Il ruolo del microbiota
Lo studio si basa sul monitoraggio in continuo della glicemia attraverso un microsensore sottopelle che permetterà di capire qual è il ruolo del microbioma intestinale e come interagisce nella sindrome metabolica e nelle malattie ad esso associate.
Spiega Antonio Gasbarrini, direttore dell’Unità operativa complessa di medicina interna e gastroenterologia del Policlinico: “Con sempre maggiore frequenza gli studi suggeriscono che il microbiota intestinale potrebbe avere un ruolo nella regolazione del peso corporeo e nell’omeostasi energetica, influenzando l’estrazione di calorie dal cibo e il loro immagazzinamento nel tessuto adiposo dell’ospite. Il microbiota intestinale negli individui obesi e magri differisce nella capacità di svolgere queste funzioni”
Lo studio del Policlinico Gemelli
Durerà in totale circa 18 mesi e non prevede alcun tipo di trattamento farmacologico supplementare rispetto alla terapia convenzionale prevista per le persone affette da questa patologia. Le persone arruolate sono 149: 50 soggetti sani e 99 affetti da patologia che sono stati seguiti per due mesi dal team clinico di Gasbarrini.
I pazienti con diabete di tipo II, i pazienti obesi e quelli affetti da entrambe le patologie, afferenti al Cdd (Centre of Digestive Diseases) del Policlinico, hanno risposto a questionari per la valutazione del loro stato psicologico, delle loro abitudini alimentari e della qualità complessiva della vita, e hanno donato campioni biologici di diversa natura: feci, saliva, urine e sangue in un arco di tempo di 60 giorni caratterizzato da quattro visite successive.
Microbioma e metaboloma
Nel corso dello studio sono stati raccolti più di duemila campioni biologici che verranno sottoposti a diversi tipi di indagine analitica presso laboratori specializzati nella valutazione statistica dell’enorme mole di dati che si genereranno dalle analisi metagenomiche e metabolomiche. I campioni di feci e di saliva verranno studiati per la presenza e le caratteristiche della comunità dei microorganismi e del suo patrimonio genetico (microbioma). Mentre i campioni di urine e di sangue, come anche quelli fecali, saranno sottoposti all’analisi dell’insieme dei metaboliti presenti che va sotto il nome di metaboloma, cioè l’impronta “chimica” lasciata nel nostro corpo dall’attività dei nostri organi e da quella dei microbi che ospitiamo.
L’analisi multi-omica
I duemila campioni raccolti consentiranno di analizzare nel dettaglio il profilo metagenomico e metabolomico, frutto dell’integrazione di diversi strumenti cosiddetti “omici” intesi come sistemi analitici che consentono una profilazione complessa dei campioni biologici. Una grande sfida considerando che le tecnologie di profilazione in metabolomica sono soggette a un’eterogeneità chimica complessa in cui non tutti i metaboliti sono facilmente identificabili. Il metaboloma, infatti, è caratterizzato da un’elevata diversità che comprende da migliaia a centinaia di migliaia di sostanze chimiche diverse.
Modelli predittivi del rischio di malattia
“L’analisi multi-omica dei dati analitici scaturiti dall’esame degli oltre duemila campioni biologici raccolti nel corso dello studio consentirà di trarre preziose informazioni su patologie complesse come il diabete, l’obesità e la sindrome metabolica” ha commentato Chongyoon Lim presidente di CoreeGroup. “Il grande sforzo analitico e statistico sarà volto a identificare composti chimici e gruppi microbici che rappresentino biomarcatori che consentano di valutare e quantificare l’impatto della dieta e del cambiamento dello stile di vita sulla salute. Così come di creare modelli predittivi del rischio di malattia aprendo così la strada verso l’applicazione clinica dell’analisi integrata multi-omica”.