Che cosa è il trapianto di microbiota intestinale? In quali casi è utile? Come si effettua? E’ sicuro? A queste e altre domande concernenti il FMT (Fecal Microbiota Transplant, in italiano trapianto di microbiota fecale) risponde nella nostra intervista esclusiva il Prof. Giovanni Cammarota (Direttore DH Gastroenterologia e Trapianto di Microbiota, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS).
Eccone alcuni passaggi salienti, l’intervista integrale è pubblicata sul nostro canale YouTube, articolata in quattro distinte “pillole video”.
Come possiamo “spiegare” il trapianto di microbiota?
“Il trapianto di microbiota intestinale è una procedura terapeutica molto interessante che si è sviluppata negli ultimi anni e consiste essenzialmente nell’ immettere in un paziente ricevente, che ha bisogno di un nuovo microbiota, del microbiota sano, prestato, donato dal donatore sano“ è la prima risposta del Professore, che prosegue “Questa è una pratica che si è diffusa soprattutto negli ultimi anni, in realtà è una pratica conosciuta da tantissimo tempo ma solo lo sviluppo della tecnologia negli ultimi tempi che ne ha permesso lo studio dal punto di vista della caratterizzazione del microbiota e si è sviluppato in questi ultimi anni, pertanto ha permesso a questa procedura di affermarsi e poter essere utilizzata in alcuni contesti clinici molto interessanti.”
Per quali finalità è impiegata? “In questo momento è utilizzata per il trattamento delle infezioni da clostridioides difficile che la causa più importante e spesso mette a repentaglio la vita del paziente, di pazienti ricoverati, ospedalieri debilitati, per cui si usa quando la terapia antibiotica non è più efficace e in alcune situazioni cliniche può essere addirittura una procedura salvavita.
Un aspetto molto importante di questa procedura è quello della sicurezza, ce ne può parlare?
“Presso il nostro centro Cemad presso la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma abbiamo implementato questa procedura già dal lontano 2013 e abbiamo da allora trattato all’incirca 350 pazienti con questa procedura, per cui siamo molto soddisfatti, ci ha permesso di trattare pazienti veramente difficili, di salvare delle situazioni veramente delicate in alcuni contesti. Ci siamo interfacciati in questo tempo con tutta la problematica regolatoria che sta dietro una procedura del genere e siamo in continuo contatto con il Centro Nazionale Trapianti per poterla adottare nella pratica clinica in condizioni di sicurezza per il paziente ricevente.”
Il CEMAD è un centro leader per il trapianto di microbiota … “Per quanto riguarda l’adozione di questa procedura sia nella pratica clinica e sia nei vari contesti futuribili diciamo, scenari molto interessanti, altri contesti clinici. Il CEMAD della Fondazione Policlinico Gemelli è leader nel campo a livello internazionale. Si è fatta promotrice di linee guida internazionali europee e mondiali per ad offrire questo tipo di procedura nella pratica clinica, e quindi i contesti clinici individuati sono veramente molto interessanti e vanno dalla malattia metabolica al campo dell’oncologia, in questo momento possiamo dire con soddisfazione che abbiamo lavorato molto bene in team…”
Una domanda per concludere: la donazione di microbiota e la biobanca per la conservazione del microbiota intestinale. Come funzionano?
“… abbiamo una fase, diciamo un team di persone che si occupano semplicemente dell’arruolamento dei donatori, e già per questo c’è tutto un protocollo dietro questo tipo di attività. Individuare donatori sani per il trapianto di microbiota e’ un po’ come individuare donatori sani per la donazione del sangue poi c’è una fase invece microbiologica nella lavorazione del materiale donato a livello del laboratorio di microbiologia.”
La risposta del Professore viene poi completata da altri, importanti, elemeti “E poi c’è la componente clinica gastroenterologica, endoscopica, infettivologica che gestisce i pazienti. È chiaro che questo tipo di organizzazione nel tempo si è evoluta, inizialmente erano dei donatori ad personam, (…) abbiamo organizzato al meglio questo tipo di procedura e in questi ultimi anni si parla di “banca del microbiota” (…) Quindi questo tipo di metodologia che è chiaramente guidata da linee guida internazionali, cui noi abbiamo grandemente contribuito con l’ausilio del Centro Nazionale Trapianti, sta andando a regime negli ultimi mesi, nell’ultimo anno, ed è veramente una pratica che si può diffondere sul territorio nazionale in maniera importante e puo’ salvare molte vite ancora…”
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