Nella nostra area dedicata alla Ricerca vi avevamo già dato notizia della pubblicazione di un lavoro di estremo interesse in tema di Microbiota e Gravidanza frutto della Ricerca Gemelli UCSC.
Ne parliamo oggi, in modo più completo ed esteso, con la Dr.ssa Martina De Siena (Fellow in Gastroenterology and Digestive Endoscopy, Fondazione Policlinico A.Gemelli IRCCS, Roma) che ne è tra gli autori.
Da che presupposti siete partiti nella vostra ricerca?
“La gravidanza rappresenta un momento magico e particolare per la donna“ è la replica della Dr.ssa De Siena “che si appresta ad accogliere una nuova vita. Dal concepimento sino al parto, l’organismo materno si modifica attraverso numerosi adattamenti metabolici del sistema immunitario, cardiovascolare, urogenitale e gastrointestinale per assicurare al feto un habitat ideale per la crescita. Tutte queste modifiche si riflettono e sono influenzate dal microbiota che è in grado di produrre sostanze metabolicamente attive che interagiscono con i networks e le cascate molecolari che regolano il nostro organismo.”
Può riassumerci la composizione del Microbiota?
“La composizione del microbiota è unica per ogni individuo ed è influenzata da molteplici fattori: l’età, l’alimentazione, l’utilizzo di antibiotici ecc. I principali compartimenti del nostro organismo colonizzati da batteri sono quelli che interagiscono con il mondo esterno come l’apparato respiratorio, urogenitale e l’epidermide.”
“Tuttavia” prosegue la Dr.ssa De Siena “l’ apparato che contiene la maggiore densità di microrganismi è il tratto gastrointestinale. Il microbiota intestinale è composto per l’80-90% da Firmicutes e Bacteroidetes ma esistono anche altre componenti microbioche appartenenti ai Proteobacteria, Verrucomicrobia, Actinobacteria e Fusobacteria. In condizioni fisiologiche il microbiota intestinale segue gli adattamenti dell’organismo materno in corso di gravidanza; tra il primo ed il terzo trimestre aumenta il numero dei batteri deputati alla produzione ed allo stoccaggio di sostanze energetiche (come Akkermansia, Bifidobacterium e Firmicutes) ed i batteri proinfiammatori, deputati alla difesa (come Proteobacteria e Actinobacteria)”
Grazie Dottoressa, ma cosa succede al microbiota che è presente nell’apparato riproduttivo femminile?
“Anche il microbiota vaginale, endometriale e placentare si modificano in gravidanza. La flora microbica vaginale è composta, in condizioni di eubiosi, prevalentemente da Lattobacilli. Questi batteri sono in grado di proteggere l’apparato riproduttivo femminile dalle infezioni esterne attraverso la produzione di sostanze battericide ed attraverso il mantenimento di alti livelli di acido lattico. Quest’ultimo assicura un basso livello di pH vaginale rendono inospitale l’ambiente ala colonizzazione da parte dei patogeni.”
Anche in questo caso quindi, completa la Dr.ssa De Siena “…la disbiosi, definita come una variazione qualitativa e/o quantitativa del microbiota, è in grado di scatenare numerose patologie umane. Recenti studi hanno messo in luce come, le variazioni del microbiota intestinale, uterino e vaginale in corso di gravidanza possano influenzare la salute del feto, determinando un aumento del rischio di rottura precoce delle membrane con conseguente parto pre-termine, corioamniosite, diabete gestazionale e pre-eclampsia“. “Non solo, prosegue la Dottoressa “le donne gravide che svilupperanno in corso di gravidanza il diabete mellito gestazionale presentano una riduzione sia nelle variazioni tassonomiche che funzionali del microbiota tra il primo ed il secondo trimestre di gravidanza comparate con donne gravide che presentano normali indici glicemici. Il microbiota intestinale infatti sembrerebbe influenzare il controllo glicemico con l’interazione con la cascata molecolare conseguente all’attivazione del recettore dei perossisomi (PPAR). Gli studi in merito in letteratura sono tuttavia ancora controversi e necessitano di ulteriori chiarimenti”
L’esempio del Diabete è molto interessante ma anche la stessa data del parto – o almeno il rispetto dei tempi fisiologici di gestazione – pare influenzata dal microbiota, come si legge nel vostro articolo “…la riduzione quantitativa dei Lattobacilli con aumento relativo di specie come Gardnerella vaginalis, Ureaplasma , Atopobium vaginae, Prevotella spp. e Bacteroides spp. innescherebbe la cascata infiammatoria con attivazione locale del sistema immunitario e produzione di citochine proinfiammatorie. Questo stato infiammatorio cronico spiegherebbe la rottura precoce delle membrane con il conseguente parto pretermine. L’utero materno, la placenta, il liquido amniotico ed il meconio sono stati per anni considerati compartimenti sterili. L’utilizzo di moderne tecnologie come il sequenziamento genomico ha permesso di scoprire la presenza di un “core microbiota” non patogenico anche in questi distretti“.
Vogliamo dare un messaggio finale al pubblico, Dott.ssa De Siena?
“In conclusione le fluttuazioni del microbiota sia intestinale sia residente a livello dell’apparato riproduttivo materno sembrerebbero giocare un ruolo fondamentale nelle patologie associate alla gravidanza. Ulteriori studi sono necessari ad approfondimento, tuttavia le alterazioni del microbiota potrebbero essere utilizzate come markers precoce di malattia e successivo target terapeutico nella prevenzione delle patologie relate alla gravidanza“.