COVID-19: essere medici nei giorni della pandemia, imparare il linguaggio dei segni per dire “Coraggio, sono qui, ce la farai”

Aggiornamento 6 novembre: avevamo pubblicato la notizia il 1 dicembre ed ecco una bellissima sorpresa giunta ieri sera.

In prima serata su RAI3,all’interno del programma ‘Le Parole della Settimana’ l’intervista di Massimo Gramellini e Gad Lerner al Dr. Marco D’angelo di CEMAD Gemelli, protagonista di un episodio che ha ci colpito tutti moltissimo: imparare in pochi minuti il linguaggio dei segni LIS per comunicare e tranquillizzare così una paziente COVID 19 non udente ricoverata al Gemelli.

QUI il video della trasmissione

Li abbiamo chiamati eroi nei momenti dell’emergenza, anche se ci ripetevano di smetterla. Abbiamo assistito al loro sacrificio silenzioso. Tanti, troppi medici portati via dal virus: ben 221 ‘camici bianchi’ e 50 infermieri, oltre 65.000 casi tra gli operatori sanitari. I dati sono riassunti nella schermata di TeleVideo che vi proponiamo

Per parlare della dedizione e della umanità, dei mille esempi di abnegazione, sacrificio e umana vicinanza cui i nostri medici ci hanno – loro malgrado – abituati, non basteranno i molti, moltissimi articoli e testimonianze che hanno raccontato e raccontano ogni giorno la pandemia. Oggi vogliamo  soffermarci su una storia cui noi di CEMAD abbiamo assistito realmente ‘in diretta’, convinti che un esempio valga più di 1000 parole. Una storia che ha come protagonista una paziente COVID non udente, completamente priva di mezzi di espressione e comunicazione; le mascherine infatti non permettono di leggere sulle labbra.

Isolata in una duplice bolla, in un reparto COVID del Gemelli, è spaesata e spaventata, ancor più che gli altri pazienti. Ma poi arriva il gesto del Dr. Marco D’angelo, capace di imparare il linguaggio dei segni LIS (a almeno i suoi primi rudimenti) in pochissimi minuti per comunicare con lei, non lasciarla sola.

Lasciamo spazio al servizio di TG2, a cura di Laura Berti, che ci racconta questa piccola, meravigliosa storia dell’incontro tra due persone, fino a un attimo prima così lontane, e del loro incontro, fatto di umanità e partecipazione vai al video