Franco Scaldaferri, Specialista in Gastroenterologia Ambulatorio IBD
Qui al CEMAD mi occupo prevalentemente di malattie infiammatorie croniche intestinali e sono il Coordinatore dell’Ambulatorio IBD. Sono anche un gastroenterologo dell’equipe della gastroenterologia generale insieme ad altri colleghi.
Ma concentriamoci adesso nella presentazione dell’Ambulatorio IB. La sigla viene dall’acronimo inglese Inflammatory Bowel Disesase ovvero Malattie infiammatorie croniche intestinali, MICI in italiano. Le due malattie principali sono Crohn e colite ulcerosa ma probabilmente in questo gruppo di malattie entrano anche tante coliti microscopiche, ad esempio situazioni come malattie diverticolari complicate, cosiddette SCAD, che probabilmente necessitano di farmaci molto simili a quelli che utilizziamo nelle malattie infiammatorie. In questo ambulatorio è di routine l’impiego di una gestione multidisciplinare, e multidisciplinare significa in primis una gestione in equipe, non sono solo io a fare le visite per le malattie infiammatorie, ma ci sono altri colleghi che lavorano con me con cui condividiamo le storie cliniche e le situazioni più complesse, quando è importante fare medicina di gruppo, questo è il prima concetto.
Ma ambulatorio multidisciplinare significa collaborazione con altre figure professionali importanti: in primis gli infermieri dedicati alla gestione delle malattie infiammatorie IBD, IBD nurse come sono definiti, e spero che possiate incontrare in qualche video qualcuno di loro. Poi gestione multidisciplinare vuol dire Day Hospital multidisciplinare e noi crediamo molto nei medici che devono raccontarsi insieme e separatamente con i pazienti – pensiamo ala nutrizione, al reumatologo, al chirurgo, allo psicologo che abbiamo in sede, allo psichiatra – abbiamo un ambulatorio forte di psicogastroenterologia – e con valutazioni psichiatriche di supporto. Abbiamo poi altre valutazioni, come quelle dermatologiche, perché molto spesso pazienti con Crohn o colite hanno manifestazioni dermatologiche sovrapposte, infettivologiche o la collaborazione con altri specialisti che ad hoc vengono chiamati, come ad esempio ginecologi nel caso dell’HPV o altre problematiche cui possono andare incontro i nostri malati. E perché no, anche le gravidanze, il nostro ambulatorio è un ambulatorio con giovani pazienti e molto spesso abbiamo accompagnato con gioia la nascita di bimbi anche in pazienti in trattamento con farmaci di secondo o terzo livello che potevano far paura a tanti nostri pazienti.
Poi vorrei fare un sunto rapido di ciò che facciamo. Oltre alle terapie standard, che sono in realtà tra la più innovative ma che per noi sono standard, come i farmaci biologici, i farmaci anti-INF@, sottocute o endovena, come il vedolizumab e altri farmaci che stanno per arrivare nella gestione delle malattie infiammatorie, il nostro ambulatorio IBD si occupa anche di farmaci innovativi in trial clinici sperimentali, in modalità spontanea quindi promossi dalla nostra istituzione. Per farvi qualche esempio, fra i trial clinici sponsorizzati che sono eseguiti anche in altri centri d’Europa e del mondo abbiamo sperimentato farmaci come usterkinumab in colite ulcerosa che sicuramente sarà tra i farmaci più promettenti, come lo è già nel Crohn dal momento che sta per arrivare nella gestione del Crohn.
Sperimentiamo terapie alternative, come per esempio il trapianto fecale nella colite ulcerosa – questo è uno dei nostri trial da tre anni circa, che recentemente abbiamo incrementato con il ruolo della dieta abbinato al trapianto fecale in colite ulcerosa. Che dire? Se ci sono idee, suggerimenti o anche semplicemente delle riflessioni che volete fare per migliorare il nostro lavoro che mette al centro il paziente, cioè voi che probabilmente in questo momento state leggendo o guardano il video, siete i benvenuti come lo siete sempre quando state bene – e noi siamo contenti di vedere pazienti che hanno malattie croniche che stanno bene, che hanno accettato e sanno convivere con la malattia – ma che quando state male, perché l’ambulatorio IBD è aperto per voi, perché quando si sta male i giorni “non avvisano”, non possiamo programmarli o pianificarli, e allora noi siamo pronti ad accogliervi anche, qualora sia necessario farlo, prima del tempo.