Dietro lo sguardo dei nostri eroi silenziosi: la testimonianza di C.C., medico Gemelli anti-COVID-19

Siamo abituati ormai a vederli in tuta, visiera e mascherina che lascia spazio solo agli occhi. Lontani, in perenne movimento dietro il vetro di un reparto di isolamento. Medici che per molte ore al giorno sappiamo impegnati in un confronto durissimo dove si rischia la vita: è di oggi la notizia della 89° vittima.  Impegnati a contenere l’epidemia, per moltissime ore al giorno, sette giorni alla settimana in questa emergenza cui vorremmo in ogni momento dire basta.

Oggi abbiamo una testimonianza “in presa diretta” da uno di questi nostri eroi silenziosi, . I pensieri che scorrono, la paura (certo) e le attese, ascoltiamolo.

Mi chiamo C.C. ho 44 anni, sono uno specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, mi occupo in particolare di ricerca clinica su gravi patologie allergiche e non, e sull’utilizzo di nuovi farmaci in fase di sperimentazione.

Era ed è una fase decisiva per la mia professione, stretto tra ricerca e lavoro clinico.

Lavoro per il Policlinico Gemelli da circa 5 anni e nell’ultimo anno in particolare ho spostato la mia attività dal presidio Columbus (oggi Covid 2 Hospital) al Gemelli stesso.

Nell’emergenza Covid ho visto cambiare le cose molto velocemente e tutte le piccole grandi certezze sgretolarsi giorno dopo giorno.

Ci ero abituato nell’ultimo anno ma, l’emergenza cambia le tue priorità senza che tu abbia il tempo né per rendertene conto né per prepararti al meglio.

Il mio capo dipartimento, prima occasionalmente in un colloquio privato e poi ufficialmente mi dice che: c’è bisogno di me.

Non senza paura e tormento rispondo subito: sono pronto (ma non si è mai pronti ai cambiamenti repentini soprattutto se non conosci i margini della tua scelta). 

La mia famiglia (compreso un bambino di 6 anni), stanno convivendo con le limitazioni che la mia permanenza in un reparto COVID comporta non senza grandi difficoltà.

Oggi (4 aprile ndr) dopo 12 giorni sono sempre convinto che sia difficile ma, sono fiero di aver dato il mio seppur piccolo supporto a una squadra, oltreché di medici, di persone che come me stanno affrontando questa esperienza con tanta professionalità e grande coraggio.

E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Eroi silenziosi e insostituibili, che ringraziamo anche per testimonianze come questa.

Ma non c’è solo la minaccia della malattia, il peso dello stress e della fatica: “…oltre alla salute, medici e infermieri rischiano anche di ritrovarsi, magari più in là, quando l’emergenza sarà finita, al centro di controversie giudiziarie per presunte colpe nella gestione di pazienti che non ce l’hanno fatta…” una notizia che dà i brividi ma che anticipava qualche giorno fa il cambiamento di posizione da parte di chi prima ha osannato i medici come eroi e poi ha iniziato a far fioccare le denunce.

Al punto tale che si è reso necessario approvare un decreto-legge a loro tutela in questo concitato momento storico.